Conosciamo meglio uno dei partner del Gruppo Immobiliare Great Estate: Saint Barth Colony, studio di design che opera all’insegna dell’eleganza e della raffinatezza, ponendosi come obiettivo quello di soddisfare al meglio i propri clienti. L’intervista alla titolare, Emanuela Miani.
Come ci ha raccontato Emanuela Miani, la Saint Barth Colony nasce dalla possibilità costante di girare il mondo, che le ha permesso di affinare il suo know how, inserendo nelle sue collezioni spunti originali per uno stile di facile accostamento, ma dal carattere deciso. Sensibile ai cambiamenti, Emanuela Miani, unisce la fotografia al design, immortalando immagini che riappaiono, seppur celate, nelle sue collezioni. Due anni fa ha visto la luce la Saint Barth Colony Home Collection, una collezione di stile per l’arredo con un concetto di design dal carattere sobrio ma deciso, che non lascia nulla di intentato. Il concetto di design per la St. Barth Colony rispecchia un carattere mutevole alle esigenze del tempo e dei luoghi, senza pero’ tralasciare mai lo stile che la caratterizza.
La nostra clientela si sviluppa su diverse categorie. La Saint Barth Colony, seppure da soli 3 anni, e’ nella distribuzione internazionale, offrendo progettazioni di interni ad addetti ai lavori personalizzate e su misura. E’ emergente nello staging internazionale, si occupa di set design ed ha aperto un proprio showroom di 500 mq nel centro di Los Angeles (CA).
Cerca un ambiente di classe, di carattere, che sappia esprimere la propria personalità e che sia in grado di renderlo più confortevole possibile.
Un mio collaboratore mi ha fatto conoscere il gruppo, e devo ammettere che, l’empatia nata sin da subito con il fondatore della Great Estate, Stefano Petri, mi ha spinto a considerare senza riserve questo progetto come una valida e sinergica forza di collaborazione.
Great Estate è sinonimo di prestigio e serietà, quindi per la Saint Barth Colony non è stato difficile accettare una proposta di collaborazione che mi è stata offerta dal CEO del gruppo, Stefano Petri.
Uno speciale ringraziamento all’architetto Emanuela Miani
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