Il Partner Energy Manager Anna Monini, specializzata nella progettazione e realizzazione di soluzioni di efficienza energetica per usi domestici, aziendali e condominiali, come risorsa per risolvere la problematica dei consumi eccessivi di energia.
Oggi il risparmio energetico non è più solo un’opzione ma è un “obbligo” che tutti noi abbiamo sia verso la nostra azienda che nei confronti dei nostri figli e nipoti; l’efficienza energetica è un investimento che fa l’utente (sia esso privato che azienda); pertanto è opportuno valutare non solo gli aspetti tecnici ma anche quelli economico-gestionali.
Per Energy Management in azienda si intende l’uso attento ed efficace dell’energia per massimizzare il profitto (minimizzando i costi), migliorando la posizione competitiva dell’azienda.
Non si tratta quindi di rinunciare al livello di servizio che si ottiene con i vari dispositivi che consumano energia (e.g. illuminazione, HVAC, catena del freddo, apparati industriali, etc.). L’obiettivo è invece la minimizzazione dello spreco, ottenuta attraverso interventi su:
• Fonti di energia: scelta accurata delle forniture e azioni sulla auto-produzione;
• Consumi di energia: processi e comportamenti, apparecchiature e impianti.
La gestione dell’energia in azienda è affidata all’Energy Manager, che è il responsabile per la
conservazione e l’uso razionale dell’energia. Tale figura professionale è stata introdotta in Italia dalla legge 10/91 (6) per i soggetti (enti pubblici e privati) caratterizzati da grandi consumi.
I vantaggi che si ottengono affidandosi ad un Energy Manager sono:
– individuazione di un percorso ottimale e sostenibile di miglioramento;
– riduzione di costi e consumi energetici;
– migliore conoscenza e controllo dei flussi energetici;
– contenimento delle emissioni di gas serra;
– miglioramento dell’immagine aziendale.
Innanzitutto vi è un problema diffuso di consumi elevati. Molte aziende lamentano costi energetici elevati, con valori paragonabili all’utile aziendale. Un intervento di riduzione nei costi energetici (ad esempio del 10%, 15%) comporta quindi spesso un miglioramento dell’utile aziendale della analoga entità percentuale.
Vi sono molti sprechi, stimabili normalmente attorno al 30%, con situazioni tuttavia che vanno
ben oltre tale entità. I motivi sono da ricercare principalmente nella scarsa efficienza di impianti e componenti e negli usi errati dell’energia.
Uno dei problemi principali che balza subito in evidenza quando le aziende intendono intervenire per ridurre i costi energetici è la scarsa disponibilità di informazioni. In sintesi, non si sa bene dove si consuma e perché. Mancando la conoscenza, non si può intervenire in modo corretto per ridurre i costi.
Mancano inoltre competenze interne all’azienda per una corretta gestione dell’energia; può quindi essere utile un supporto esterno competente che accompagni le aziende a migliorare la propria gestione energetica.
Tuttavia esiste una difficoltà diffusa a valutare le nuove offerte di fornitura e spesso cambi di fornitori non comportano reali vantaggi in termini di riduzione dei costi.
Le tecnologie di auto-generazione sono ancora scarsamente diffuse nelle aziende italiane. Rimane invece la percezione diffusa che tali interventi rappresentino oneri con scarsi benefici effettivi.
Grazie ad incentivazioni e sgravi fiscali particolarmente interessanti, si potrebbe invece trarre grande vantaggio dalla realizzazione di interventi di efficienza energetica, con l’introduzione ad esempio di impianti fotovoltaici o impianti di co-generazione; dal teleriscaldamento alla realizzazione di serre bioclimatiche.
A cura di Anna Monini