Universo seconde case: chi sono gli acquirenti tipo?

Magazine Great Estate
In uno scenario difficile e dove la ripresa non è alle porte, c’è chi ancora investe in Italia per la propria seconda casa. Vediamo insieme il profilo dell’acquirente tipo

Lo scenario che abbiamo indicato nei precedenti articoli I valori immobiliari delle seconde case in Italia: aumento o flessione?” (leggilo qui) e “Il mercato delle seconde case in Italia: a quando una reale ripresa?” (scoprilo qui) è molto reale, ma fortunatamente ci sono ancora coloro che investono in immobili in Italia. Ma chi sono?

  1. In primo luogo ad acquistare proprietà sono gli stranieri: tutte quelle considerazioni fatte nei due articoli precedenti, per i potenziali acquirenti stranieri sono meno importanti, sia perché l’Italia continua ad avere un appeal internazionale rilevante, sia perché il numero di clienti internazionali interessati all’Italia è in continuo aumento (leggete al riguardo il nostro articolo sul report Gate-Away 2017), nonostante il cambiamento di anno in anno dei paesi di provenienza degli stessi (proprio per tutte le vicissitudini che si verificano nel Mondo: cambi valute, economie, Brexit, embarghi più o meno gravi, guerre etc. etc.).
    Nel breve-medio periodo quindi chi vorrà commercializzare una proprietà importante in Italia dovrà forzatamente trovare un interlocutore come il gruppo Great Estate, con un’esperienza ventennale non solo relativamente a come e dove proporre determinate proprietà, ma soprattutto nella gestione dei clienti acquirenti (grazie sia a professionisti di madrelingua nei vari settori internazionali, che a professionisti italiani ormai perfettamente a conoscenza dell’esigenze dei vari clienti internazionali e delle relative modalità di approccio agli stessi). Per saperne di più clicca qui.
    Va aggiunto che, questi stessi clienti sono sempre più attenti e più informati sia sui valori immobiliari, che sulla proprietà da acquistare. Per vendere diventa quindi necessario non solo proporre e presentare ogni immobile al meglio (con foto, relazioni tradotte, video con droni etc.), ma anche e soprattutto farlo ad un valore oggettivo di mercato: il cliente internazionale solitamente è abituato ad un mercato “corretto”, e non a “trattare”. Di conseguenza proprietà fuori mercato non vengono prese nemmeno in considerazione. Infine i clienti internazionali sono perfettamente consapevoli della enorme mole di proprietà in vendita in Italia. Quindi si aspettano di fare un buon investimento, almeno in un primo momento: porsi sul mercato ad un prezzo di richiesta troppo alto comporta, nel 100% dei casi, un ritardo nella vendita di qualche anno, con la certezza di dover ulteriormente diminuire le proprie aspettative (visto che nei prossimi anni i valori immobiliari saranno destinati a diminuire ulteriormente, per tutte le considerazioni sopra fatte).
    Per vendere proprietà importanti a clienti internazionali c’è quindi bisogno di:
  • Stilare una valutazione oggettiva della proprietà;
  • Presentare la stessa nel miglior modo possibile;
  • Affidarsi ad una struttura seria, professionale e riconosciuta a livello internazionale;

Insomma, approcciare la vendita in maniera professionale e organizzata; tutti aspetti che il gruppo Great Estate può garantire, anche grazie ai risultati ottenuti negli ultimi anni (consulta il nostro sito per vedere gli immobili venduti)

 

  1. In secondo luogo, ad investire sono anche i clienti acquirenti italiani; ma perché?
    I pochi clienti italiani che acquistano una proprietà, lo fanno per differenziare i propri investimenti. Oggi mantenere delle disponibilità in investimenti finanziari è diventato sempre meno conveniente e anche potenzialmente pericoloso. Ciò, unito al dato di valori immobiliari mai così bassi come negli ultimi 20 anni, ha permesso un leggero riavvicinamento all’acquisto dei clienti italiani, principalmente verso proprietà site nelle grandi città, per poter sfruttare anche l’attuale ed importante trend degli affitti turistici, che di fatto sta trasformando molte abitazioni in piccoli alberghi.

In conclusione, sono soltanto queste due le categorie di clienti che oggi, e verosimilmente nei prossimi anni, acquisteranno proprietà da adibire a seconde case in Italia; Great Estate ha avuto la capacità e la tenacia di intercettare proprio queste tipologie di clientela. Pur tuttavia, nemmeno un’organizzazione strutturata come Great Estate sarà in grado di commercializzare quelle proprietà che si posizioneranno sul mercato con una richiesta troppo alta, rispetto al loro attuale valore. Molto spesso siamo tacciati dai nostri clienti venditori di “svendere” il loro patrimonio immobiliare: personalmente rispondo che è necessaria una grande intelligenza per analizzare con freddezza un certo periodo storico e i relativi dati oggettivi, facendo prevalere la razionalità su ipotesi irraggiungibili, troppo spesso fomentate da memorie storiche o da chiacchiere di paese che, nel 100% dei casi, portano poi solo a ritardare la vendita e a diminuire in maniera sostanziale l’obbiettivo economico della stessa.

Affidatevi ad un gruppo di professionisti con una perfetta conoscenza dei dati di mercato, in possesso di strumenti informatici all’avanguardia e di tutta l’esperienza per darvi la migliore consulenza possibile.

Noi siamo i primi a voler “difendere” il valore e le particolarità delle nostre proprietà, ma spesso considerazioni errate portano a “situazioni limite” dove diventa necessario vendere: ed è proprio in quel momento che molti clienti ci dicono spesso frasi come “se vi avessi dato retta prima”! Molti clienti venditori spesso ci riconoscono un approccio diverso nei loro confronti, inconsueto e a prima vista negativo, proprio perché siamo abituati a dire quella che per noi è la verità e non ad assecondare richieste che non avranno poi alcun tipo di riscontro. Chi in tanti anni ci ha dato ascolto, nel tempo ci ha sempre ringraziato e quel “se vi avessi dato retta prima” è diventato meno male che vi ho ascoltato… anche se inizialmente vi vedevo come coloro che volevano svendere la mia proprietà, ho capito che siete stati gli unici ad avermi dato una vera consulenza”.
Io stesso, che ho l’onere e l’onore di guidare tutto il gruppo G.E.P., ogni giorno e in ogni vendita mi meraviglio degli attuali valori immobiliari, che spesso sono più bassi dei relativi costi di costruzione.

Voglio concludere la mia lunga analisi con questo pensiero: è meglio basare le proprie scelte, e spesso il proprio futuro, su una verità che non ci piace piuttosto che su una bugia di comodo

Stefano Petri

Leggi sul nostro Magazine gli articoli collegati:

I valori immobiliari delle seconde case in Italia: aumento o flessione?

Il mercato delle seconde case in Italia: a quando una reale ripresa?

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