Il gruppo Great Estate ha ricevuto il premio come terza migliore agenzia immobiliare toscana nella classifica Top Agency Toscana stilata da Wikicasa.
Nella splendida cornice della città di Firenze, il 21 febbraio 2024 si è svolta la premiazione delle migliori agenzie immobiliari della Toscana secondo Wikicasa, realtà prop tech che raccoglie e distribuisce informazioni immobiliari online.
Siamo onorati di annunciare il raggiungimento di un importante traguardo per il gruppo Great Estate che ha ricevuto il premio come terza migliore agenzia.
“Top Agency Toscana”, classifica delle migliori agenzie immobiliari della Toscana, nasce con l’obiettivo di individuare e riconoscere le eccellenze nella Regione Toscana.
Tra le agenzie elencate emergono realtà di grande prestigio, ciascuna con il proprio stile distintivo e un impatto significativo sul mercato immobiliare toscano, ordinate sulla base dei risultati in termini di fatturato del 2022.
A ritirare il prestigioso premio erano presenti il CEO Stefano Petri, insieme ad una delegazione del network, che ha così commentato:
“I maggiori player del mercato stanno facendo e progettando ciò che Great Estate sviluppa da anni, questo importante confronto ci ha confermato come la strada intrapresa sia quella giusta.”
La premiazione è stata anche un’occasione di confronto in cui il CEO di Great Estate è intervenuto come relatore in una Tavola Rotonda, che ha visto coinvolti alcuni dei più importanti professionisti del settore locale.
Al centro del dibattito l’attenzione sul futuro del Real Estate in Toscana, tra trend, cambiamenti e innovazione, in particolare sul ruolo dell’agente immobiliare e sul futuro della professione, anche a fronte degli sviluppi dell’intelligenza artificiale.
“Ci sono state una serie di interessanti considerazioni e vari spunti che ci hanno confermato come il percorso di aggregazione di più agenzie e di informatizzazione dei processi, il tutto unito da una academy sempre più strutturata, sono certamente gli asset su cui continuare ad investire, compresa anche la differenziazione dei servizi e delle business unit”
conclude Stefano Petri.
