Ricordi il nostro articolo sull’intervista che Ville&Casali ha rivolto al CEO del gruppo Great Estate sul ritorno degli italiani in campagna? Bene, da quella stessa indagine svolta dalla nota rivista italiana con riferimento al segmento immobiliare del lusso, emerge un dato molto interessante.
Il lungo periodo trascorso all’insegna del lockdown nazionale, con l’obbligo di trascorrere tanto tempo “chiusi” all’interno delle mura della propria casa, hanno offerto a molti italiani, in particolare quelli che vivono abitualmente nelle grandi città del nostro Paese, lo spunto per importanti riflessioni, relative soprattutto al valore della qualità della vita.
Vogliamo riproporti quanto affermato da un caro cliente venditore del gruppo Great Estate, il Sig. Umberto Masci, in una nostra recente intervista: nonostante la sua residenza sia nel centro di Roma, Umberto ha deciso, insieme al suo compagno, di trascorrere il periodo dell’emergenza Coronavirus in Toscana, nel suo incantevole casale di campagna:
Sono oltre due mesi che viviamo all’aria aperta, con la possibilità di sfruttare il giardino e il terreno che circonda il nostro casale … questa pandemia mi ha fatto capire l’importanza della terra e della vera qualità della vita … una qualità della vita completamente diversa rispetto a quella che si può vivere abitando in città in un appartamento, anche se confortevole.
Molti altri sono stati gli italiani che hanno condiviso le riflessioni del nostro Umberto, intravedendo nell’abbandono delle città una sorta di sollievo a fronte delle rigorose e limitative misure indotte dall’emergenza Coronavirus.
Ne sono una riprova i dati che emergono dall’indagine condotta nel numero di maggio dalla rivista “Ville&Casali”:
interpellando 20 delle principali agenzie italiane che si occupano della compravendita di proprietà di prestigio, tra le quali il gruppo Great Estate nella figura del suo CEO Stefano Petri (leggi qui il nostro articolo in argomento), l’inchiesta ha rilevato che fra febbraio ed aprile 2020 si è registrato un aumento delle richieste per casali situati in campagna pari a circa il 20%.
Quindi, emerge come i clienti di queste agenzie si stiano gradualmente riavvicinando alle campagne, alla vita all’aperto ed immersi nella natura, a discapito della vita in città, in bellissimi appartamenti o abitazioni che, seppur confortevoli, in una situazione come quella dell’emergenza Coronavirus sembrano diventare improvvisamente disagevoli e, di conseguenza, quasi insopportabili.
E’ questo quello che in sostanza ha spiegato a Sky Tg 24 l’editore di Ville&Casali, Giovanni Morelli.
Questa consapevolezza ha stimolato l’attenzione verso soluzioni abitative che ci riportano a contatto con una dimensione legata a un modello rurale.
Un’ulteriore conferma di questo trend viene dalle richieste avanzate in vista della stagione estiva, con l’aumento di quelle rivolte all’affitto di proprietà situate in collina o in campagna per 2-3 mesi: una vacanza un po’ “vintage”, che richiama quella che veniva vissuta negli anni Ottanta.
Morelli aggiunge:
D’altronde, grazie alla definitiva messa in pratica dello smart working, la scelta di vivere fuori città è diventata una concreta possibilità.
I dati e le considerazioni che emergono da questa indagine richiamano chiaramente quelli che, nell’approfondimento del 18 marzo scorso, ha esposto il CEO del gruppo Great Estate Stefano Petri.
Se ti sei perso l’articolo puoi leggerlo qui:
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