Abbiamo intervistato gli ex proprietari dello splendido casale “Il Giardino Segreto” che, dopo la vendita dello stesso, hanno acquistato una nuova dimora nel centro storico di Cetona. La prima parte dell’intervista.
Ben trovati. Amiamo iniziare le interviste con i nostri clienti cercando di conoscerli un po’ più da vicino: volete raccontarci qualcosa di voi e come avete scoperto il borgo toscano di Cetona?
Io e mio marito ci siamo incontrati circa 40 anni fa, venendo qui in vacanza. Io sono una pittrice e le mie origini sono cetonesi, anche se ho sempre vissuto a Roma, trascorrendo qui a Cetona le mie vacanze.
Mio marito invece viene da Milano, dove ha svolto per molti anni l’attività di broker assicurativo. Suo padre era originario di Rapolano Terme e quindi quest’angolo della Toscana non gli era del tutto sconosciuto, anche se non conosceva specificatamente Cetona. E’ stata la coincidenza di un nostro incontro, proprio nei dintorni di Cetona, ad averci condotto all’acquisto del casale “Il Giardino Segreto”.
Infatti, nel 1989 insieme abbiamo pensato di acquistare un casale in questa zona, inizialmente con l’intento di sfruttarlo come casa dove trascorrere le nostre vacanze. Poi col tempo, abbiamo deciso di sperimentarlo come nostra residenza principale, provando a viverci stabilmente dal 1991: da quell’anno infatti, io mi sono trasferita qui da Milano, la città dove abitavamo negli ultimi anni, mentre mio marito inizialmente ha vissuto i primi otto anni da pendolare tra Cetona e Milano, e poi si è anche lui trasferito definitivamente in questa zona. Conoscendo Cetona e le sue campagne praticamente da una vita, io ne sono sempre stata innamorata e, pian piano, anche in lui è nato lo stesso sentimento.
Per quanto tempo siete stati proprietari de “Il Giardino Segreto”? Ricordate qualche particolare aneddoto che vi lega alla vostra ex proprietà?
Lo abbiamo acquistato alla fine del 1989. Ci siamo innamorati follemente di questo casale nell’arco di due giorni, dopo appena due visite. Era già stato ristrutturato: il primo restauro fu realizzato dal regista americano John Huston, dopodiché la proprietà era stata acquistata da un’altra persona e infine da noi. Non abbiamo apportato nessuna modifica all’interno della struttura, ma ci siamo occupati tanto degli spazi verdi esterni, piantando moltissime piante e fiori, creando così un giardino davvero fantastico. Siamo stati proprietari del casale per 30 anni, trascorrendovi gran parte della nostra vita!
Questo casale ci ha immediatamente affascinati e colpiti per alcune sue caratteristiche. Innanzitutto, era un casale con stanze molto ampie e spazi incredibili: infatti, aveva una struttura che non era assolutamente quella del tipico casale contadino. Noi supponiamo che John Huston abbia realizzato delle stanze enormi, nonché dei bagni molto grandi, in perfetto stile americano, per motivi pratici. Inoltre, dal casale si poteva ammirare una vista fantastica…..insomma, “Il Giardino Segreto” rappresentava proprio il casale che noi volevamo acquistare! Gli aneddoti che ci legano al “Il Giardino Segreto” sono innumerevoli e possono riassumersi in tutta la vita che lì, in quel casale, abbiamo trascorso: la nostra vita, quella dei nostri genitori e dei nostri figli e nipoti. Trattandosi di un casale molto spazioso, ogni anno potevamo riunirvi tutta la nostra grande famiglia. Inoltre, nella nostra proprietà abbiamo sempre accolto tanti amici: quando gli abbiamo comunicato la vendita del casale si sono disperati, perché per loro era diventato un punto di riferimento. Proprio come uno scrigno, “Il Giardino Segreto” ha custodito in sé la storia di 30 anni della nostra vita.
Quali sono state le motivazioni che vi hanno spinto a vendere la proprietà?
Le motivazioni essenzialmente si legano alle varie situazioni della vita e ai cambiamenti che ne conseguono: la nostra età, i figli che, per ragioni professionali e familiari, hanno avuto sempre meno possibilità di raggiungerci al casale. Inoltre c’è da dire che “Il Giardino Segreto” era un casale decisamente spazioso, circa 450 m.q., e quando l’abbiamo acquistato noi avevamo meno di 50 anni. Col tempo era diventata una casa troppo grande solo per noi due. Ci siamo resi conto che il dispendio di energie che richiedeva era divenuto molto impegnativo: ad un certo punto, non ci siamo più sentiti di sostenerlo né tantomeno di “lasciarlo” ai nostri figli.
Per quanto tempo la proprietà è rimasta in vendita?
Per circa 3 anni.
Quando avete affidato la vendita ad altre agenzie, queste vi hanno proposto una valutazione della proprietà e, in caso positivo, i valori indicatevi si sono poi rivelati esatti?
Nessuna delle altre agenzie ci ha fornito una valutazione strutturata della proprietà e comunque siamo sempre stati noi a decidere il prezzo di vendita. Ad oggi, alla luce dei risultati raggiunti, dobbiamo ammettere che quel valore si è rivelato non corretto.
Sappiamo che Great Estate, nella figura del CEO del gruppo Stefano Petri, vi ha sempre suggerito dei valori sensibilmente diversi rispetto alle altre agenzie. Qual è stato il vostro pensiero riguardo a questo evidente gap? Oggi, a distanza di qualche anno, come valutate le considerazioni di Stefano e quelle delle altre strutture?
La valutazione redatta tramite il vostro sistema The Best Price, che Stefano ci ha sottoposto durante i nostri tre basilari incontri, si è dimostrata decisamente veritiera… “Purtroppo per noi”, The Best Price ha avuto ragione … Reputiamo il vostro software davvero molto efficiente. Possiamo dunque dire di essere soddisfatti, anche se con un po’ di rammarico, visto il prezzo ottenuto. Il nostro pensiero sul gap tra il valore emerso da The Best Price e quella che era la nostra idea di prezzo di vendita si può racchiudere in poche parole: mi sono reso conto sin dall’inizio che Stefano aveva ragione, mentre mia moglie riteneva che si potesse attendere qualche mese in più al fine di ottenere un’offerta migliore. Tuttavia, rispetto alla prima ed iniziale valutazione, nel corso dei tre anni in cui il casale è rimasto in vendita il prezzo è costantemente sceso, fino ad arrivare a quello finale. Un prezzo che non avremmo mai immaginato di dover accettare ma al quale, viste le premesse, alla fine abbiamo dovuto adeguarci.
Col senno di poi, reputate che sarebbe stato corretto ricevere dalle altre agenzie una consulenza reale e non solo ipotetica del valore della vostra proprietà?
Sì. Proprio con riguardo al valore della nostra proprietà, riteniamo che la differenza fondamentale tra le altre agenzie e Great Estate si possa sintetizzare nella circostanza che le altre agenzie sono sempre andate, come si suole dire, “a naso”, sulla base di un rapporto basato su cifre che essenzialmente non sono mai state reali.
Perché durante questo ultimo anno avete deciso di affidare la vostra proprietà esclusivamente a Great Estate?
Il primo anno in cui abbiamo messo in vendita “Il Giardino Segreto” abbiamo concesso l’esclusiva al vostro gruppo; poi, sull’onda dei dubbi che assalgono solitamente il cliente venditore, ci siamo presi un secondo anno “sabbatico”, nel quale ci siamo affidati a più agenzie, potendo comunque contare sempre sul sostegno e l’appoggio di Stefano Petri. Infine, il terzo anno abbiamo compreso che, tra le tante, Great Estate fosse la migliore struttura, quella alla quale affidarsi in via esclusiva, soprattutto in considerazione del buon rapporto di fiducia costruito nel tempo con Stefano.
Siamo a conoscenza del fatto che Stefano vi ha consigliato di “togliere dal mercato” la proprietà per qualche mese: cosa avete pensato quando ve l’ha proposto? E oggi invece, quali sono le vostre riflessioni al riguardo?
Sì, abbiamo adottato questa soluzione per circa tre mesi: c’è sembrata una buona cosa, una strategia intelligente, pur comprendendola relativamente visto che non siamo dei perfetti esperti del vostro settore. Tra l’altro, in questo modo abbiamo potuto compiere un passo decisivo: tagliare tutti i rapporti con le altre agenzie, comunicandogli di aver sollevato la proprietà del mercato.
Lo scorso gennaio 2019 avete iniziato la trattativa con il cliente acquirente: come avete reputato la consulenza offerta da Stefano, e in generale dai professionisti di tutto il gruppo, in questo delicatissimo processo?
Ottima e via via costantemente rassicurante. Quanto a Stefano, possiamo dire di aver conosciuto una persona che ci ha sempre seguiti in maniera assolutamente affettuosa, capendo quotidianamente quali fossero le nostre problematiche, anche quelle più strettamente “sentimentali”. A fronte di un’operazione che, in un certo senso, ci ha “strappato” un pezzo di vita, Stefano ci affiancati veramente in tutto, facendoci sentire decisamente supportati!
Sappiamo che, proprio in corso di trattativa, avete affrontato una serie di “problematiche” urbanistiche e catastali, alla fine fortunatamente risolte: qual è stata la vostra opinione quando Stefano vi consigliò di far redigere la due diligence della proprietà (sempre richiesta dal gruppo Great Estate)? E oggi, cosa pensate in merito all’importanza della stessa?
Secondo noi la due diligence è stata di importanza fondamentale, decisiva ai fini del buon esito della trattativa. Vorremmo precisare che per la vendita de “Il Giardino Segreto” sono state due le due diligence redatte: una da parte del nostro tecnico di fiducia, che conosceva perfettamente la proprietà, e l’altra da parte del tecnico dell’acquirente.
Abbiamo scoperto delle piccole difformità che sono state prontamente risolte.
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